ASSOLI D’AUTUNNO

In un mondo in costante cambiamento e tecnologia in streaming, trovo conforto nella foresta dove un albero rimane un albero.  (Angie Weiland-Crosby).

Parole Sante. E siccome Controluce rimane Controluce ecco la consueta firma del Cielo. Direte voi: parli di tecnologia in streaming ma poi fai un articolo con un’ immagine tecnologica e in streaming. E vabbè, chi ha orecchie per intendere.. sa farlo. E chi ha cuore per leggere oltre, sa fare anche questo. Noi di Controluce abbiamo occhi per guardare: lo facciamo proprio chiudendo gli occhi. E abbiamo cuore per sentire. E pelle e tutto quanto al posto giusto, in questo mondo dove però non si capisce più cosa è e cosa non è “al posto giusto”. Per dirla tutta non si capisce nemmeno quale sia “il posto giusto”.  E nemmeno quali sono i buoni e quali i cattivi, si capisce più.  Grazie al cielo,  un albero rimane un albero, e noi di Controluce ne sappiamo di alberi: ci parliamo perfino con gli alberi. Un albero in Controluce è un’immagine bellissima: la luce si insinua, con le sue dita, tra i rami e regala giochi meravigliosi sul volto di chi sta nei pressi, si prende cura delle foglie che cadono e ne esalta i gialli, gli ori. I rossi. Un albero nei pensieri è una buona compagnia, un’antenna che unisce molto più del web e del telefono. E’ un filo conduttore che trasporta pensieri e carezze, voci mai sopite, odori perfino. E sapori.  Vi auguro un autunno dolce e migliore di sempre. E lo faccio con questa cosa meravigliosa, di Erri de Luca dal sito  https://fondazionerrideluca.com/web/bosco-in-autunno/

Il sentiero sale e dietro i primi alberi ogni suono di valle si attutisce fino a scomparire. Li sovrasta il calpestio dei passi sulle foglie cadute, il respiro che avvia la sua macchina a vapore.
Ai due compari che mi precedono, la salita mette nelle gambe un ritmo da bersaglieri, a me impone il passo pensoso dei ruminanti. Senza rallentare l’andatura mi presento il bosco che sto salendo. Al suolo bado a non schiacciare le piccole bacche rosse del sorbo dell’uccellatore, ai lati del sentiero si spogliano i fitti noccioli, i carpini robusti, i frassini che ancheggiano nel tronco. Più in alto i castagni hanno già deposto in terra i gusci levigati e i faggi si scrollano le foglie tondeggianti. Il fiato si riempie dei loro profumi macerati in terra.
Il giorno prima eravamo più in alto, dove gli alberi smettono e resiste nell’erba qualche fiore ostinato. Un gruppo di camosci sul versante in ombra si accorgeva in ritardo del nostro passaggio. È periodo di loro accoppiamenti e delle risse che decidono a chi spetta l’onore. Una piccola vipera, tardiva per i duemila metri, assorbiva calore su una pietra.
Il bosco è più intimo ambiente, ripido ma raccolto. La montagna è piazza aperta sotto il cielo, il bosco è museo, si va di sala in sala, da penombra a penombra, diverse per tipo di rami a copertura.
In una radura i resti di un vecchio mulino rammentano l’opera di comunità ingegnose che trasformavano lo scroscio di un torrente in forza motrice per la macina. La costruzione è avvolta dalla vegetazione che la riassorbe in se. Le opere decadono, resta la memoria della loro necessità.
Nel bosco si dimenticano le notizie del fondovalle, il succedersi dei presidenti, delle guerre, delle epidemie. Nel bosco le cronache sono i fulmini, gli incendi, le tempeste di vento, le valanghe, gli inverni. Lasciano un segno nei cerchi del tronco.
In discesa si sente il taglialegna che fa le ultime scorte.
Ognuno dovrebbe salire in un bosco d’autunno, compiere un giro di pellegrinaggio alle sorgenti dell’ossigeno. Non sono credente nell’alto dei cieli, credo alle stagioni della terra, unico esperimento della vita nella periferia della galassia. Credo al bosco che mi ha preceduto come un antenato e che proseguirà dopo di me.
Intanto lo attraverso e lo respiro.

2 pensieri riguardo “ASSOLI D’AUTUNNO

  1. Banalmente: Auguro un autunno ricco di gioia e occhi aperti per ritrovarla nelle piccole cose che la maggior parte delle persone non scorge neppure. Noi di Controluce invece..
    Buon autunno a Celeste, A Ric, a Sir BIss, a Simonetta , al nostro Pieffe latitante e alle sue sette mogli che lo accompagnano pedalando nella sua astronave a spasso per le galassie e a tutti coloro che hanno la ventura di passare da qui.
    Buon autunno ragazzi
    pinuccia

  2. Cara Pinuccia, bentrovata, tanto piacere ci fa averti qui. Bentrovata come sempre e anche pià di sempre.
    Pieffe latita, per fortuna lo abbiamo su altri canali, più privati. Altrimenti, sarebbe un pezzo della mia vita mancante. Ci/mi ha dato molto quell’animaletto con le orecchiette. Sai che Petula, una volta che ci siamo viste a Roma mi ha regalato un pupazzerro “Yoda”? Lo custodisco con le mie cose più preziose, come del resto le cose “immateriali” che ho avuto da Petula.
    Buon autunno anche a te, cara Pinuccia, tra le vigne in vendemmia (o già vendemmiate?).
    Un forte abbraccio a tutti e un dolce autunno. Che sia davvero un assolo per l’anima. Un assolo capace di far tacere tutto il rumore, le cattive notizie, e la miseria degli uomini e delle cose.
    Che sia una mano capaci di ristorare e di idratare anima e cuore. Non possiamo cambiare il mondo, ma possiamo cambiare i nostri giorni facendo ogni giorno le cose che più ci fanno bene. E’ un dovere, un diritto. Una necessità. E un passo verso la salvezza. O resistenza. Ecco, io mi sento di “resistere” anzichè vivere. Invece è sbagliato. Occorre vivere. La resistenza è uno stato transitorio, un passaggio in attesa di qualcosa. Ma qui, in questo tempo, quel qualcosa che potrebbe rendere pià bello il mondo, appare tanto, troppo lontano. E forse anche una chimera. Pertanto.. viviamo…. cercando di darci il meglio che possiamo, come possiamo, dove possiamo.

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